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Chi si è avvicinato da poco al mondo dello svapo avrà notato qui sul nostro sito – e in generale su tutte le risorse online dedicate alla sigaretta elettronica – l'uso di parole come Glicerolo Vegetale e Glicole Propilenico. Questi termini dal suono molto serio e scientifico potrebbero causare qualche confusione: di cosa si tratta?



Partiamo dalle basi

L'e-cigarette è normalmente caratterizzata da una componente molto importante, da cui dipende il funzionamento dell'intero dispositivo: l'atomizzatore. È questo elemento – con le alte temperature raggiunte dalla resistenza durante l'utilizzo – a permettere la vaporizzazione di un liquido specifico, inserito all'interno del serbatoio dedicato.

Questi liquidi per la sigaretta elettronica sono a loro volta composti da più “ingredienti”: degli aromi con gusti e profumi specifici, la nicotina (che può essere accessoria) e una basetta neutra, da cui dipendono consistenza e corposità dell'intero prodotto.
Quando si parla di liquido base, però, si parla proprio di Glicerolo Vegetale e Glicole Propilenico!
Vediamo insieme quali sono le loro differenze.



Il Glicerolo Vegetale

Il Glicerolo Vegetale è solitamente un liquido incolore e inodore molto denso, dal vago retrogusto dolciastro.
Quando aggiunto al mix per creare un e-liquid, questo elemento tende a modificare leggermente il gusto finale, regalando anche molta viscosità (soprattutto se poco diluito).
Il risultato è corposo e soddisfacente, con un'ottima resa dal punto di vista dell'olfatto e dell'aroma.

Perfetto per dispositivi ad alto wattaggio, richiede una manutenzione molto precisa e accurata, soprattutto per quanto riguarda la pulizia del serbatoio: la base è – infatti – pesante e densa.



Il Glicole Propilenico

Il Glicole Propilenico rappresenta la scelta più comune e diffusa fra vaper più o meno esperti, oltre che fra i produttori internazionali: è leggero e fluido, cade velocemente nell'atomizzatore e permette di bruciare più rapidamente il liquido. Questa base, poi, non ha un sapore particolare e tende a non influenzare l'aroma finale dell'e-liquid.

L'hit è consistente, soprattutto ad alte percentuali: questa caratteristica – unita ad una consistenza molto sottile – rende il risultato in tutto e per tutto simile al tabacco più tradizionale, adatto a dispositivi a basso wattaggio e ai gusti di chi sta cercando di smettere con le classiche bionde.



Glicerolo Vegetale Vs Glicole Propilenico

Quindi, come gestirli ed in che percentuali nella base?
Come è facile intuire, tutto dipende dalle preferenze personali: chi ama nuvole dense di vapore, corposità e il tiro di polmone si indirizzerà verso una predominanza del Glicerolo Vegetale; chi preferisce il tiro di guancia e un'esperienza di svapo più simile al fumo tradizionale si orienterà verso il Glicole Propilenico.

È necessario, a meno che non abbiate un atomizzatore da polmone capace di gestire una base Full VG, mixare le due basi, per cercare un equilibrio fra queste diverse qualità: molti brand propongono una proporzione 50/50, ma anche in questo caso la sperimentazione fa diventare maestri!
Solo con alcuni esperimenti e con prove mirate è, infatti, possibile trovare quella combinazione che soddisfa al meglio ogni esigenza.

Hai qualche dubbio? Vorresti saperne di più di Glicerolo Vegetale e Glicole Propilenico?
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